Come sei puro e delicato, o mondo!,
con paesaggi notturni e con aurore,
con giornate e con sere riposate,
austero e pieno di un ardore fecondo.
Come sei vasto, apatico e profondo;
con che rigore accogli i nostri sguardi,
e ignori le parole pronunciate
da una bocca che cambia in un secondo!
Nulla diranno che possa commuoverti;
nulla alle stelle può recare danno,
abituate a guardare la stessa morte
che l’uomo attiva e ignaro incoraggia
sperperando i suoi fuochi in vani alterchi
e facendo una vita turbolenta.